Nel dettaglio ecco la nuova modalità di distribuzione dell’Eucaristia: il fedele riceverà in piedi sia il Corpo sia il Sangue di Cristo. Superato il “giallo” della conferenza stampa. La modifica operativa in tutte le comunità dopo le comunicazioni dei catechisti.
ROMA – Comunione in piedi per le comunità del Cammino neocatecumenale, sia per il pane consacrato sia per il vino consacrato: la modifica appena apportata agli Statuti definitivi del Cammino, consegnati il 13 giugno scorso dal Pontificio Consiglio per i Laici, diventerà operativa nel corso delle prossime settimane in tutte le comunità del Cammino sparse nelle parrocchie di tutto il mondo. La nuova modalità di distribuzione dell’Eucaristia varrà – come stabilito dagli Statuti - per entrambe le specie consacrate, senza alcuna distinzione fra l’una e l’altra, come in un primo tempo era sembrato ad alcuni di intendere.
In effetti, nel corso della conferenza stampa successiva alla consegna degli Statuti, l’iniziatore Kiko Arguello aveva messo in evidenza i motivi che avevano indotto in origine il Cammino a prevedere la Comunione seduti, specialmente per ciò che riguarda il Calice: si trattava soprattutto della preoccupazione pratica che non si versasse per terra il Sangue di Cristo, con il rischio che venisse poi proibita la sua distribuzione al Calice. “Decidemmo allora, d’accordo con la Congregazione del Culto, che prendere il vino con calma, seduti, bevendo in modo solenne, fosse la modalità migliore”. Una preoccupazione che ancora oggi, in verità, è presente, e sulla quale l’iniziatore non ha dato – durante la conferenza stampa – una parola definitiva, spingendo non pochi cronisti (anche fra le testate più autorevoli) a riportare che nulla sarebbe cambiato nella distribuzione del Vino rispetto al passato, e che dunque solamente il pane azzimo sarebbe stato ricevuto dal fedele in piedi.
Questa interpretazione è però smentita dai fatti e dallo stesso padre Mario Pezzi, che con Kiko e Carmen costituisce l’équipe responsabile a livello internazionale del Cammino neocatecumenale. Il presbitero infatti, contattato da Korazym.org, spiega che durante la celebrazione eucaristica tenuta domenica 15 giugno al centro neocatecumenale di Porto San Giorgio, alla presenza del cardinale Rylko, presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, sia il pane che il vino sono stati ricevuti secondo le modalità che saranno poi allargate a tutte le comunità del Cammino.
Nel dettaglio, il sacerdote celebrante, come sempre, dirà: “Beati gli invitati alla mensa del Signore: ecco l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo” e i fedeli risponderanno con il classico “O Signore non sono degno di partecipare alla tua mensa, ma dì soltanto una parola e io sarò salvato”. A quel punto il celebrante passerà alla frazione del pane e alla distribuzione dello stesso. Si muoverà lui verso il posto del singolo fedele, che restando in piedi porgerà le mani in avanti: sulla mano sinistra il celebrante deporrà il pezzo di pane azzimo. I fedeli, restando in piedi e con il pane nella mano, attenderanno che sia completata la distribuzione dell’Eucaristia a tutti, finché il celebrante, tornato al suo posto, dirà: “Il corpo di Cristo ci custodisca per la vita eterna, amen”. A quel punto tutti, rimanendo in piedi e contemporaneamente, si comunicano. Dopo averlo fatto, e nel tradizionale silenzio, prenderanno posto a sedere. Al momento in cui sarà terminata la consumazione del pane, il celebrante dirà: “Il Sangue di Cristo ci custodisca per la vita eterna, amen” e berrà dal Calice, stando in piedi, con i fedeli seduti. A quel punto, inizierà la distribuzione del Sangue di Cristo: il sacerdote si recherà al posto di ogni singolo fedele, il quale si alzerà in piedi vedendolo avvicinarsi e prenderà il Calice – in piedi – per comunicarsi. Immediatamente dopo averlo fatto, tornerà nuovamente seduto, mentre il celebrante continua il giro dei fedeli distribuendo il Vino consacrato ai fedeli che di volta in volta si alzeranno per bere il Vino. Una volta terminato il giro, la celebrazione continuerà secondo consuetudine.
Questa modalità varrà per le piccole comunità, costituite generalmente da non più di cinquanta persone. Per le grandi assemblee, quelle particolari in cui i partecipanti dovessero essere centinaia se non migliaia, è plausibile che non solo il Vino, ma anche il Pane sarà consumato immediatamente, senza attendere che tutti l’abbiano nella mano: una attesa che, in presenza di un gran numero di persone, potrebbe risultare impropria. Anche in quel caso, però, il fedele riceverà sia il Pane che il Vino consacrati rimanendo in piedi, per sedersi immediatamente dopo essersi comunicato.
Quanto ai tempi, le modifiche saranno comunicate alle comunità del Cammino secondo i consueti canali previsti, basati sulla tradizione orale: ecco allora che le comunicazioni in merito saranno date ai catechisti alla prima occasione utile, che nella maggior parte dei casi sarà quella delle convivenze di inizio corso previsto al termine dell’estate, con l’inizio dell’autunno. In alcune zone, però – Roma è fra queste – ci saranno già in precedenza delle convivenze di fine corso, dove le novità potrebbero essere immediatamente comunicate. Ad ogni buon conto, è plausibile che nelle singole comunità – o nella gran parte di esse – si dovrà aspettare fino a dieci, dodici settimane prima di vedere le novità, a meno che i singoli parroci o i singoli vescovi non decidano di rendere immediatamente valide le nuove prescrizioni, senza attendere i tempi tecnici del Cammino. In alcune parrocchie è effettivamente accaduto questo, già nella celebrazione di sabato 14 giugno. Nell’uno e nell’altro caso, comunque, a regime la Comunione sarà ricevuta in piedi, e sotto entrambe le specie, come del resto prescrive in modo a dir la verità assai chiaro – carta canta - l’articolo 13 degli Statuti appena approvati: “Per quanto concerne la distribuzione della Santa Comunione sotto le due specie, i neocatecumeni la ricevono in piedi, restando al proprio posto”.
ROMA – Comunione in piedi per le comunità del Cammino neocatecumenale, sia per il pane consacrato sia per il vino consacrato: la modifica appena apportata agli Statuti definitivi del Cammino, consegnati il 13 giugno scorso dal Pontificio Consiglio per i Laici, diventerà operativa nel corso delle prossime settimane in tutte le comunità del Cammino sparse nelle parrocchie di tutto il mondo. La nuova modalità di distribuzione dell’Eucaristia varrà – come stabilito dagli Statuti - per entrambe le specie consacrate, senza alcuna distinzione fra l’una e l’altra, come in un primo tempo era sembrato ad alcuni di intendere.
In effetti, nel corso della conferenza stampa successiva alla consegna degli Statuti, l’iniziatore Kiko Arguello aveva messo in evidenza i motivi che avevano indotto in origine il Cammino a prevedere la Comunione seduti, specialmente per ciò che riguarda il Calice: si trattava soprattutto della preoccupazione pratica che non si versasse per terra il Sangue di Cristo, con il rischio che venisse poi proibita la sua distribuzione al Calice. “Decidemmo allora, d’accordo con la Congregazione del Culto, che prendere il vino con calma, seduti, bevendo in modo solenne, fosse la modalità migliore”. Una preoccupazione che ancora oggi, in verità, è presente, e sulla quale l’iniziatore non ha dato – durante la conferenza stampa – una parola definitiva, spingendo non pochi cronisti (anche fra le testate più autorevoli) a riportare che nulla sarebbe cambiato nella distribuzione del Vino rispetto al passato, e che dunque solamente il pane azzimo sarebbe stato ricevuto dal fedele in piedi.
Questa interpretazione è però smentita dai fatti e dallo stesso padre Mario Pezzi, che con Kiko e Carmen costituisce l’équipe responsabile a livello internazionale del Cammino neocatecumenale. Il presbitero infatti, contattato da Korazym.org, spiega che durante la celebrazione eucaristica tenuta domenica 15 giugno al centro neocatecumenale di Porto San Giorgio, alla presenza del cardinale Rylko, presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, sia il pane che il vino sono stati ricevuti secondo le modalità che saranno poi allargate a tutte le comunità del Cammino.
Nel dettaglio, il sacerdote celebrante, come sempre, dirà: “Beati gli invitati alla mensa del Signore: ecco l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo” e i fedeli risponderanno con il classico “O Signore non sono degno di partecipare alla tua mensa, ma dì soltanto una parola e io sarò salvato”. A quel punto il celebrante passerà alla frazione del pane e alla distribuzione dello stesso. Si muoverà lui verso il posto del singolo fedele, che restando in piedi porgerà le mani in avanti: sulla mano sinistra il celebrante deporrà il pezzo di pane azzimo. I fedeli, restando in piedi e con il pane nella mano, attenderanno che sia completata la distribuzione dell’Eucaristia a tutti, finché il celebrante, tornato al suo posto, dirà: “Il corpo di Cristo ci custodisca per la vita eterna, amen”. A quel punto tutti, rimanendo in piedi e contemporaneamente, si comunicano. Dopo averlo fatto, e nel tradizionale silenzio, prenderanno posto a sedere. Al momento in cui sarà terminata la consumazione del pane, il celebrante dirà: “Il Sangue di Cristo ci custodisca per la vita eterna, amen” e berrà dal Calice, stando in piedi, con i fedeli seduti. A quel punto, inizierà la distribuzione del Sangue di Cristo: il sacerdote si recherà al posto di ogni singolo fedele, il quale si alzerà in piedi vedendolo avvicinarsi e prenderà il Calice – in piedi – per comunicarsi. Immediatamente dopo averlo fatto, tornerà nuovamente seduto, mentre il celebrante continua il giro dei fedeli distribuendo il Vino consacrato ai fedeli che di volta in volta si alzeranno per bere il Vino. Una volta terminato il giro, la celebrazione continuerà secondo consuetudine.
Questa modalità varrà per le piccole comunità, costituite generalmente da non più di cinquanta persone. Per le grandi assemblee, quelle particolari in cui i partecipanti dovessero essere centinaia se non migliaia, è plausibile che non solo il Vino, ma anche il Pane sarà consumato immediatamente, senza attendere che tutti l’abbiano nella mano: una attesa che, in presenza di un gran numero di persone, potrebbe risultare impropria. Anche in quel caso, però, il fedele riceverà sia il Pane che il Vino consacrati rimanendo in piedi, per sedersi immediatamente dopo essersi comunicato.
Quanto ai tempi, le modifiche saranno comunicate alle comunità del Cammino secondo i consueti canali previsti, basati sulla tradizione orale: ecco allora che le comunicazioni in merito saranno date ai catechisti alla prima occasione utile, che nella maggior parte dei casi sarà quella delle convivenze di inizio corso previsto al termine dell’estate, con l’inizio dell’autunno. In alcune zone, però – Roma è fra queste – ci saranno già in precedenza delle convivenze di fine corso, dove le novità potrebbero essere immediatamente comunicate. Ad ogni buon conto, è plausibile che nelle singole comunità – o nella gran parte di esse – si dovrà aspettare fino a dieci, dodici settimane prima di vedere le novità, a meno che i singoli parroci o i singoli vescovi non decidano di rendere immediatamente valide le nuove prescrizioni, senza attendere i tempi tecnici del Cammino. In alcune parrocchie è effettivamente accaduto questo, già nella celebrazione di sabato 14 giugno. Nell’uno e nell’altro caso, comunque, a regime la Comunione sarà ricevuta in piedi, e sotto entrambe le specie, come del resto prescrive in modo a dir la verità assai chiaro – carta canta - l’articolo 13 degli Statuti appena approvati: “Per quanto concerne la distribuzione della Santa Comunione sotto le due specie, i neocatecumeni la ricevono in piedi, restando al proprio posto”.
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